Post by Comunità♔Queeniana on Feb 28, 2015 9:46:51 GMT 1
ECCO PERCHÈ LO SHOW DEVE CONTINUARE: BRIAN MAY DICE DI ESSERE ENTUSIASTA CHE I QUEEN REGNINO DI NUOVO
di Nicole Lampert
Fonte: Mail Online del 27/2/2015
Traduzione di Claudio Tassone per Comunità Queeniana
* * *
Quando Freddie Mercury è morto di broncopolmonite causata dall’AIDS all’età di soli 45 anni nel 1991, è stata temporaneamente la fine dei Queen, il gruppo che ha nel suo album Greatest Hits il disco più venduto di sempre in questo paese.
Il chitarrista Brian May si mise in proprio e gli altri due componenti della band non vedevano un futuro per il gruppo rock. Brian ricorda «Ci lasciammo e pensammo che fosse finita. La morte di Freddie è stata una immensa disgrazia per noi, sia personalmente che professionalmente, al punto che per un lungo periodo non volevamo proprio essere Queen».
Furono i fans a insistere perché tornassero, anche senza il loro front-man. Iniziarono lentamente, ma il 2015 ─ l’anno che ci ha salutato con la BBC e il loro concerto alla vigilia di Capodanno a Londra, si sta già rivelando decisamente grande per la band.
Hanno appena terminato un tour in Europa con la stella di American Idol, Adam Lambert, e stanno facendo uscire una nuova edizione vinile collector’s edition del loro disco top 10 Queen Forever, uscito alla fine dello scorso anno. L’album, che comprende molte delle loro più famose hit, ha anche tre canzoni con Freddie che non erano mai state sentite prima. [non ci sono “molte famose hit” e le canzoni erano state già sentite prima, ndt]
«Siamo stati davvero fortunati a trovare queste perle nascoste», dice il sessantasettenne Brian. «La cosa buffa è che erano perfettamente a vista nei nostri archivi. Sapevamo cosa erano ─ avevano tanto di etichette sulle scatole dei nastri ─, ma non capivamo che fossero percorribili e potessero essere completate».
L’immensa raccolta di registrazioni vede due archivisti a tempo pieno col compito di trovare I nastri scartati e portarli all’attenzione di Brian. «Dissero ’Abbiamo trovato delle cose, vuoi venire a dare un ascolto?’ Quando l’ho sentito ho detto ‘Hmmmm, questa cosa si può fare».’
Le tre canzoni erano tutte incomplete, ma sono state portate a compimento con stratagemmi da studio di registrazione. «C’è un brano chiamato Let Me In Your Heart Again, e ricordo perché smettemmo di lavorarci. Stavamo avendo delle discussioni su di esso. Discutevamo dell’intonazione. È importante definire l’altezza del suono ed ero abituato a fare questo per Freddie, il quale la trovò difficile da cantare. Disse ‘Me lo stai combinando di nuovo, mi stai dando da cantare cose che mi fanno sanguinare la gola’. Quindi provammo la canzone in diverse intonazioni e poi la mettemmo da parte perché non risolvemmo mai la questione».
Un’altra canzone, There Must Be More To Life Than This, era una delle tre che Freddie registrò con Michael Jackson, ma non venne mai completata perché non riuscirono a far coincidere I propri impegni. Mentre una terza, Love Kills, era una che Freddie registrò da solo. «Fortunatamente avevamo abbastanza parti vocali di Freddie su ognuna delle canzoni, da farle funzionare».
A Brian manca Freddie, e dice di pensare a lui ogni giorno. Ma è entusiasta che la band abbia trovato Adam per cantare con loro in tour. «Adam non è una rimpiazzo di Freddie, non ha bisogno di esserlo», dice Brian. «È davvero molto una cosa viva e in evoluzione».
Nel frattempo Brian sta cercando di fare un film sulla vita di Freddie. Un anno fa è stato assegnato il ruolo di protagonista a Ben Whishaw, dopo che Sacha Baron Cohen è stato scaricato per essere troppo famoso. Ora il progetto è in una fase di stallo, perché non si riesce a trovare un regista. «Abbiamo provato un sacco di registi», sospira. «Stiamo facendo lenti progressi. Siamo consapevoli di essere I custodi dell’eredità di Freddie. Non mi preoccupa quanto tempo ci vorrà. È più importante che venga fatto correttamente».
Non sono soltanto I Queen a impegnare il tempo di Brian. Ha talmente tante passioni che è già incredibile che riesca a respirare, senza considerare che è il marito dell’attrice Anita Dobson e padre di tre figli. C’è l’osservazione delle stelle ─ da dottore in astrofisica, mantiene il proprio telescopio regolarmente puntato verso il cielo ─, c’è l'impegno per fermare l’abbattimento dei tassi, e la sua (quasi) solitaria campagna per portare alla ribalte del mondo le immagini stereoscopiche. Queste ultime sono delle stupende fotografie dell’era vittoriana che ─ se osservate attraverso un congegno speciale ─ appaiono come immagini 3D.
Ha recentemente realizzato un filmato chiamato One Night In Hell su alcune di esse, delle raffigurazioni di demoni conosciute come Diableries, e quando non è in tour con i Queen partecipa ai festival cinematografici con il suo cortometraggio 3D che può essere acquistato su iTunes.
Quindi cosa pensa Brian? Andrà in paradiso o all’inferno? «Non lo so, è difficile da dire», dice con espressione pensierosa. «Questo non mi preoccupa. Mi preoccupa solo l’essere un uomo dignitosamente fino a quando ne avrò la possibilità, perché quella è la cosa più importante», e sorride. «In ogni caso, vedi, non ho intenzione di morire».
di Nicole Lampert
Fonte: Mail Online del 27/2/2015
Traduzione di Claudio Tassone per Comunità Queeniana
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Quando Freddie Mercury è morto di broncopolmonite causata dall’AIDS all’età di soli 45 anni nel 1991, è stata temporaneamente la fine dei Queen, il gruppo che ha nel suo album Greatest Hits il disco più venduto di sempre in questo paese.
Il chitarrista Brian May si mise in proprio e gli altri due componenti della band non vedevano un futuro per il gruppo rock. Brian ricorda «Ci lasciammo e pensammo che fosse finita. La morte di Freddie è stata una immensa disgrazia per noi, sia personalmente che professionalmente, al punto che per un lungo periodo non volevamo proprio essere Queen».
Furono i fans a insistere perché tornassero, anche senza il loro front-man. Iniziarono lentamente, ma il 2015 ─ l’anno che ci ha salutato con la BBC e il loro concerto alla vigilia di Capodanno a Londra, si sta già rivelando decisamente grande per la band.
Hanno appena terminato un tour in Europa con la stella di American Idol, Adam Lambert, e stanno facendo uscire una nuova edizione vinile collector’s edition del loro disco top 10 Queen Forever, uscito alla fine dello scorso anno. L’album, che comprende molte delle loro più famose hit, ha anche tre canzoni con Freddie che non erano mai state sentite prima. [non ci sono “molte famose hit” e le canzoni erano state già sentite prima, ndt]
«Siamo stati davvero fortunati a trovare queste perle nascoste», dice il sessantasettenne Brian. «La cosa buffa è che erano perfettamente a vista nei nostri archivi. Sapevamo cosa erano ─ avevano tanto di etichette sulle scatole dei nastri ─, ma non capivamo che fossero percorribili e potessero essere completate».
L’immensa raccolta di registrazioni vede due archivisti a tempo pieno col compito di trovare I nastri scartati e portarli all’attenzione di Brian. «Dissero ’Abbiamo trovato delle cose, vuoi venire a dare un ascolto?’ Quando l’ho sentito ho detto ‘Hmmmm, questa cosa si può fare».’
Le tre canzoni erano tutte incomplete, ma sono state portate a compimento con stratagemmi da studio di registrazione. «C’è un brano chiamato Let Me In Your Heart Again, e ricordo perché smettemmo di lavorarci. Stavamo avendo delle discussioni su di esso. Discutevamo dell’intonazione. È importante definire l’altezza del suono ed ero abituato a fare questo per Freddie, il quale la trovò difficile da cantare. Disse ‘Me lo stai combinando di nuovo, mi stai dando da cantare cose che mi fanno sanguinare la gola’. Quindi provammo la canzone in diverse intonazioni e poi la mettemmo da parte perché non risolvemmo mai la questione».
Un’altra canzone, There Must Be More To Life Than This, era una delle tre che Freddie registrò con Michael Jackson, ma non venne mai completata perché non riuscirono a far coincidere I propri impegni. Mentre una terza, Love Kills, era una che Freddie registrò da solo. «Fortunatamente avevamo abbastanza parti vocali di Freddie su ognuna delle canzoni, da farle funzionare».
A Brian manca Freddie, e dice di pensare a lui ogni giorno. Ma è entusiasta che la band abbia trovato Adam per cantare con loro in tour. «Adam non è una rimpiazzo di Freddie, non ha bisogno di esserlo», dice Brian. «È davvero molto una cosa viva e in evoluzione».
Nel frattempo Brian sta cercando di fare un film sulla vita di Freddie. Un anno fa è stato assegnato il ruolo di protagonista a Ben Whishaw, dopo che Sacha Baron Cohen è stato scaricato per essere troppo famoso. Ora il progetto è in una fase di stallo, perché non si riesce a trovare un regista. «Abbiamo provato un sacco di registi», sospira. «Stiamo facendo lenti progressi. Siamo consapevoli di essere I custodi dell’eredità di Freddie. Non mi preoccupa quanto tempo ci vorrà. È più importante che venga fatto correttamente».
Non sono soltanto I Queen a impegnare il tempo di Brian. Ha talmente tante passioni che è già incredibile che riesca a respirare, senza considerare che è il marito dell’attrice Anita Dobson e padre di tre figli. C’è l’osservazione delle stelle ─ da dottore in astrofisica, mantiene il proprio telescopio regolarmente puntato verso il cielo ─, c’è l'impegno per fermare l’abbattimento dei tassi, e la sua (quasi) solitaria campagna per portare alla ribalte del mondo le immagini stereoscopiche. Queste ultime sono delle stupende fotografie dell’era vittoriana che ─ se osservate attraverso un congegno speciale ─ appaiono come immagini 3D.
Ha recentemente realizzato un filmato chiamato One Night In Hell su alcune di esse, delle raffigurazioni di demoni conosciute come Diableries, e quando non è in tour con i Queen partecipa ai festival cinematografici con il suo cortometraggio 3D che può essere acquistato su iTunes.
Quindi cosa pensa Brian? Andrà in paradiso o all’inferno? «Non lo so, è difficile da dire», dice con espressione pensierosa. «Questo non mi preoccupa. Mi preoccupa solo l’essere un uomo dignitosamente fino a quando ne avrò la possibilità, perché quella è la cosa più importante», e sorride. «In ogni caso, vedi, non ho intenzione di morire».